piattaforme aeree per sbarco in quota: Lo “sbarco in quota” è una delle prassi che spesso viene utilizzata dagli operatori delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE). Tale modalità consiste nel raggiungimento di aree sopraelevate con la cesta per poi scendere/salire dalla stessa. L’operazione può risultare pericolosa in mancanza di una corretta gestione del rischio.

L’ultima versione della EN 280 del 2015 (Piattaforme di lavoro mobili elevabili- Calcoli per la progettazione – Criteri di stabilità – Costruzione – Sicurezza – Esami e prove) definisce le caratteristiche tecniche e di sicurezza con cui progettare le PLE.
La definizione di PLE è “macchina che sposta le persone che si trovano all’interno della cesta (anche definita piattaforma di lavoro) dalla posizione di accesso che è posta sul telaio o sul piano di campagna fino al punto in cui si eseguiranno le lavorazioni/mansioni intendendo che le attività vengano svolte sempre all’interno del cestello”.

Tra i pericoli non coperti dalla EN 280 si evidenzia, alla lett. e) del § 1.2, lo sbarco/imbarco in quota proprio perché lo sbarco/imbarco può essere effettuato solamente dal piano di campagna o dal telaio, ovvero quando la macchina è in condizioni di “riposo”.
Al punto 7.1.1.2. lett. a) viene richiesto al fabbricante di elencare, nel manuale istruzioni, gli usi consentiti della macchina includendo i punti di accesso; alla lett. o) dello stesso punto si chiede di vietare di salire e scendere dalla piattaforma quando elevata.
Nel successivo paragrafo 7.1.1.8 alla lett. a) si dà la possibilità all’utilizzatore di richiedere al fabbricante le linee guida e l’approvazione per l’uso in condizioni/modalità diverse da quelle esplicitate nel manuale.

Quindi, se da un lato lo sbarco/imbarco dalla cesta è vietato perché è un pericolo non trattato dalla EN 280, dall’altro è possibile interrogare il fabbricante sull’uso diverso da quanto previsto dal manuale istruzioni (potremmo definirlo uso non previsto, anomalo ma pur sempre ragionevolmente prevedibile) e ottenere il nulla osta del fabbricante che dovrà approvare l’eventuale uso non consentito con procedure e linee guida che vanno ad integrare il manuale istruzioni di quella macchina e nelle condizioni particolari richieste dall’utilizzatore.

La EN 280 non tratta i pericoli derivanti dallo sbarco/imbarco in quota perché non è possibile identificare le possibili situazioni di sbarco/imbarco in quota: la macchina può assumere diverse configurazioni geometriche che vanno combinate alle condizioni di carico, ambientali, ecc. determinando così una difficoltà nel trattare i rischi connessi. Le uniche due configurazioni di sbarco/imbarco sono ben definite e gestite nella norma proprio nella definizione della macchina (telaio e piano di campagna).

L’utilizzatore potràper una ben definita condizione, richiedere di sbarcare/imbarcarsi dalla cesta e lo potrà fare se e solo se il fabbricante risponderà affermativamente con le procedure di gestione della condizione particolare.

Pericoli associati alle piattaforme aeree per sbarco in quota

pericoli associati allo sbarco in quota sono molteplici. Di seguito elenchiamo quelli principali:

  1. caduta dall’alto che potrebbe determinare il rischio di ribaltamento della macchina a causa della forza generata dalla caduta della persona (la macchina non è progettata per carichi esterni alla cesta che potrebbero superare i limiti di stabilità e di resistenza strutturale della macchina;
  2. sollevamento repentino della piattaforma per effetto della discesa dell’operatore dalla cesta con possibile urto di elementi sensibili della macchina, danneggiamento della stessa, perdita di equilibrio degli operatori, oscillazioni e sollecitazioni dinamiche. La stessa situazione potrebbe avvenire all’imbarco con abbassamento della cesta;
  3. abbassamento repentino della cesta durante l’imbarco con possibili urti e danneggiamenti alle parti di comando, tubi idraulici, interferenze con strutture, effetto catapulta dovuto ad un accesso impulsivo, ecc.
  4. errore di manovra dell’operatore della PLE che può determinare urti, movimenti bruschi, instabilità, ecc.